STREAM 1: i portafogli modello di Recce'd. Risk-neutral in Investopedia
La gestione di portafoglio necessita di una strategia chiara, di disciplina nell’applicazione della strategia, di adeguati strumento di verifica.
La strategia di investimento, inevitabilmente, necessita di basi teoriche: come valutiamo gli assets in un portafoglio? Come decidiamo i pesi di un portafoglio? come misuriamo il rischio di un portafoglio?
Queste, ed altre domande, devono trovare da parte di ogni gestore una risposta chiara, ed anche rapida, ed anche coerente con tutte le altre risposte alle altre domande.
Chi vi dicesse che gestisce un portafoglio senza fare riferimento ad uno schema teorico vi sta, semplicemente, mentendo. La teoria è un requisito indispensabile, e tutti fanno (alcuni non consapevolmente) riferimento ad una teoria.
La teoria è astratta, e proprio per questo semplifica: per questa ragione, aiuta nelle scelte.
Ovviamente, seguono poi i (tanti ed inevitabili) necessaria adattamenti alla realtà ed al momento storico.
In questo Post restiamo alla teoria.
Per oltre cinquanta anni, con l’affermazione del “prodotto finanziario” che si chiama Fondo Comune di Investimento, la teoria di riferimento per l’intera industria del risparmio gestito è stata la teoria che fa riferimento al “modello media/varianza” di Markowitz (Premio Nobel) poi sviluppato anche da Sharpe (Premio Nobel) e Tobin (Premio Nobel) fra gli altri.
Per tutti noi, operatori professionali , ma pure per tutto il pubblico dei risparmiatori, sono così entrati nel linguaggio comune termini quali:
media
varianza
correlazione
diversificazione
asset allocation azioni/obbligazioni/altro
benchmark
termini e concetti la cui efficacia, nel contesto della gestione del portafoglio, e più in generale dell’investimento … resta a tutto oggi tutta da decifrare. Nessuno, infatti, la ha mai dimostrata. E voi, investitori, li date per scontati (senza avere compreso a fondo) e finite per perdere soldi e tempo.
Il massiccio impiego di questi riferimenti alla teoria (riferimenti, tra l’altro, sbagliati) , sulla base di dati ormai consolidati e noti a tutti, è stato NEGATIVO per la massa degli investitori. L’impiego di questi termini e concetti, in modo intuitivo, grossolano, e distorto da finalità commerciali, ha finito per penalizzare gli investitori finali.
Ne parleremo ancora, e molto, ma in altre sedi.
Oggi, ci limitiamo a questo: a spiegare la ragione per la quale, fino dal 2007, Recce’d ha scelto come riferimento teorico, sul quale basare la propria attività di gestione dei portafogli modello, una alternativa alla tradizionale media/varianza.
Vi faremo conoscere questo nostro modello teorico di riferimento alternativo attraverso una serie di nuovi Post nella pagina SCELTE DI PORTAFOGLIO. Questo è il primo.
Nel primo Post, forniremo al lettore una semplice introduzione: scopo dell’introduzione è (molto semplicemente) fare intendere al lettore a che cosa pensano gli altri, quando si scrive e si parla si risk-neutral.
Chiariamo bene: ciò che leggete qui ed oggi NON è ciò a cui pensiamo noi di Recce’d, quando scriviamo e parliamo di risk-neutral.
Ciò che leggete in questo Post è ciò che intendono gli altri: quello nel settore del rispamio la maggioranza intende per risk-neutral.
Nel testo che leggete, trovate alcune affermazioni appropriate ed utili, ma pure una serie di cose che noi di Recce’d NON condividiamo. Oppure, per dirla più chiaramente: leggerete alcune cose giuste, ed altre che sono del tutto SBAGLIATE. Questo, a causa del fatto che chi ha scritto il testo (pubblicato sul Web da Investopedia) lo ha fatto senza avere compreso bene l’argomento del quale ha scritto.
E’ quindi una lettura inutile? No, assolutamente no.
Perché noi di Recce’d abbiamo scelto di partire da qui? La ragione è questa: vi è molto utile leggere ciò che è stato “semplificato” e persino “volgarizzato” perché vi aiuta a capire quello che GLI ALTRI intendono quando si parla di risk-neutral. Erroneamente. Ovvero: senza avere minimamente capito di che cosa si tratta.
Leggete quindi con pazienza questo testo (che in alcuni passaggi potrebbe anche risultare INCOMPRENSIBILE: perché lo è) come testimonianza di ciò che “si dice in giro”.
Sarò poi NOSTRO compito riprendere, per voi, linea per linea, e mettere nella giusta chiave quel testo, in modo che per voi lettori risulti non solo chiaro, ma pure utile.
Illustreremo queste differenze nel Post che seguirà questo, e che pubblicheremo poi sempre dello STREAM1 della pagina SCELTE DI PORTAFOGLIO.
Ed ora, iniziamo con la nostra introduzione al risk neutral, leggendo insieme a voi la definizione disponibile su Investopedia.
Gli investitori risk-neutral sono disposti a investire tempo e denaro in quelle opportunità, alternative ad altre, che garantiscono guadagni più elevati. Ad esempio, un investimento che raddoppia il denaro ma che presenta una certa incertezza rende l'investimento rischioso ma promette alti rendimenti. Un investitore risk-neutral procederà con tale investimento, a differenza di un investitore avverso al rischio.
Principali insegnamenti
La risk-neutrality definisce una mentalità nella teoria dei giochi o nella finanza. Spiega la preferenza mentale ed emotiva di un individuo in base ai guadagni futuri.
In finanza, gli investitori risk-neutral non cercano molte informazioni né calcolano la probabilità dei rendimenti futuri, ma si concentrano sui guadagni. D'altra parte, un investitore che avverso al rischio cercherà sempre più informazioni per assicurarsi di non perdere denaro.
Un investitore avverso al rischio tende ad abbassare il prezzo di equilibrio di un'attività per non perdere denaro, mentre gli investitori risk-neutral pagano un prezzo più alto per ottenere maggiori guadagni in futuro.
Spiegazione della neutralità al rischio in economia
La misura della neutralità al rischio è la probabilità che un investitore sia disposto a investire per un valore atteso; tuttavia, non dà molta importanza al rischio nella ricerca di guadagni. Al contrario, questi investitori investono e compensano i rischi con i rendimenti potenziali futuri, che determinano il valore attuale di un'attività. In questo modo, gli investitori accettano di pagare un prezzo più alto per il valore di un'attività o di un titolo.
Il cambiamento di mentalità dell'investitore, che passa da una posizione di rischio a una di neutralità al rischio, avviene attraverso le variazioni dei prezzi di un'attività. Nel corso del tempo, quando un investitore osserva e percepisce le variazioni del prezzo di un'attività e le confronta con i rendimenti futuri, può diventare neutrale al rischio per ottenere guadagni più elevati.
La mentalità dell'investitore neutrale al rischio si basa su una scelta emotiva più che su calcoli e deduzioni dei rendimenti futuri. Tuttavia, questa mentalità è legata alla situazione dell'investitore e può cambiare in base ai prezzi o ad altri fattori esterni. Tuttavia, la probabilità di avversione al rischio, nella finanza matematica, contribuisce a determinare il prezzo dei derivati e di altre attività finanziarie.
Le misure per una strategia di pricing che sia risk-neutral prevedono la determinazione del prezzo di equilibrio. Un prezzo di equilibrio è quello in cui un investitore o acquirente è disposto ad acquistare e un venditore è disposto a vendere. In questo modo, indipendentemente dai rischi connessi, un acquirente neutrale al rischio procede all'acquisto.
Allo stesso modo, il punto di equilibrio indica la disponibilità dell'investitore ad assumersi il rischio di investimento e a completare le transazioni di attività e titoli tra acquirenti e venditori in un mercato. Tuttavia, alcuni investitori avversi al rischio non vogliono scendere a compromessi sui rendimenti, per cui stabilire un prezzo di equilibrio diventa ancora più difficile.
Esempio
Supponiamo che un investimento del valore di 2.500 dollari abbia una probabilità di rendimento di 4.000 dollari, ma che abbia una probabilità di 0,6. Allo stesso tempo, l'investimento ha una probabilità dello 0,2 di fruttare 2.800 dollari, mentre c'è una probabilità dello 0,2 che i rendimenti scendano ulteriormente. Sam, Ronald e Bethany sono tre amici e hanno una mentalità diversa quando si tratta di investire. Sam vuole correre un rischio, ma ha bisogno di maggiori informazioni sul profilo di rischio e vuole misurare la probabilità del valore atteso.
Ronald, proprietario di una società di venture capital, vuole procedere con l'investimento solo guardando ai guadagni, ed è indifferente a qualsiasi rischio. Tuttavia, Bethany sembra più scettica riguardo all'investimento di 2500 dollari per un guadagno di 300 dollari, considerando gli altri rischi del mercato. Pertanto, ha una mentalità avversa al rischio.
Si può quindi affermare che l'utilità marginale di Bethany per l'assunzione di rischi è pari a zero, in quanto è avversa a subire perdite. Per Ronald, invece, l'utilità marginale è costante, in quanto è indifferente ai rischi e si concentra sulla possibilità di ottenere un guadagno di 1.500 dollari (4.000-2.500 dollari). Sam, invece, è un cercatore di rischi con una bassa propensione a correre rischi. Tuttavia, la sua utilità marginale di correre rischi potrebbe diminuire o aumentare a seconda dei guadagni che otterrà. Pertanto, per Sam, la massimizzazione del valore atteso massimizzerà l'utilità del suo investimento.
Neutrale al rischio vs avverso al rischio
L'investitore neutrale al rischio è una mentalità che consente di investire in attività e titoli sulla base del valore atteso dei potenziali rendimenti futuri. Questi investitori sono anche aperti a esplorare investimenti alternativi e talvolta più rischiosi, concentrandosi esclusivamente sui guadagni. L'atteggiamento di neutralità al rischio di un investitore è il risultato di un prezzo concordato e bilanciato tra acquirente e venditore. Tuttavia, il fatto di concentrarsi su guadagni futuri più elevati rende l'investitore neutrale al rischio.
Al contrario, un investitore avverso al rischio valuterà prima i rischi di un investimento e poi cercherà guadagni monetari e di valore. Pertanto, gli investitori avversi al rischio si concentrano più sul non perdere il proprio denaro che sui potenziali guadagni futuri. Di conseguenza, questi investitori, per lo più singoli o nuovi, prima di investire cercano maggiori informazioni sui guadagni stimati e sul valore del prezzo, a differenza degli investitori neutrali al rischio.
Di conseguenza, sono meno desiderosi di guadagnare e più attenti ad assumere rischi calcolati. Pertanto, a causa della natura avversa al rischio degli investitori, il prezzo dell'attività rimane a un punto di equilibrio inferiore rispetto a quello che l'attività potrebbe realizzare in futuro grazie ai potenziali guadagni. Per semplificare, il valore attuale di un asset rimane basso a causa dell'avversione al rischio degli investitori, che hanno una bassa propensione al rischio.
Domande frequenti (FAQ)
1. Che cos'è la probabilità risk-neutral?
Questa probabilità valuta i possibili o attesi rendimenti futuri rispetto ai rischi per un investitore. Pertanto, questa misura viene utilizzata per determinare il valore di un'attività o il suo prezzo e costruisce la mentalità dell'investitore ad assumere rischi. Fornisce all'investitore un valore equo di un'attività o di una partecipazione finanziaria.
2. Che cos'è la valutazione risk-neutral?
Spiega che tutte le attività e i titoli crescono nel tempo con un certo tasso di rendimento o interesse. Si presuppone quindi che tutte le attività crescano e siano quindi disponibili a un prezzo scontato per un investitore. Pertanto, un certo valore atteso dai rendimenti futuri o potenziali rende l'investitore neutrale al rischio.
3. Perché abbiamo bisogno di misure risk-neutral?
Questa misura viene utilizzata dagli investitori per ricavare matematicamente i prezzi dei derivati, delle azioni o il valore di un'attività. Considera l'avversione al mercato degli investitori a investire in una particolare attività, necessaria per determinare il valore reale di un'attività. L'avversione al rischio potrebbe anche abbassare il valore del prezzo di un'attività considerando i rischi e i rendimenti futuri.